Archivio per novembre 2007

Citazione del sottoscritto da parte di me stesso, in una notte qualunque, facile da dimenticare

venerdì, 30 novembre 2007
Mani

Voglio morire con la consapevolezza di aver combinato qualcosa di buono nella vita… ma per ora… sto solo morendo…

Mani

In confidenza, vi svelo un segreto per conquistare la mia anima (All Along The Watchtower)

giovedì, 15 novembre 2007

Sono nato e cresciuto dando parecchia importanza alla musica nonostante, agli occhi delle persone che mi conoscono, non sia così palese. Oggi vi voglio svelare un segreto, in confidenza, come si farebbe con degli amici “veri”: come conquistare la mia anima. Preciso innanzitutto che non si tratta di una richiesta diretta “ehi voi, cercate di conquistare la mia anima”, poichè a nessuno importa di questo, ne a voi ne a me: voglio solo farvi riflettere su una canzone, una canzone che al sottoscritto fa venire la pelle d’oca, proprio come adesso, mentre sto scrivendo questo post (ce l’ho in sottofondo…). Il titolo è “All Along The Watchtower”. In verità non saprei dirvi esattamente chi sia l’autore: pare Bob Dylan, anche se io l’ho sentita per la prima volta uscire dalla chitarra magica di Jimi Hendrix ed è proprio in quel momento che mi ha “fulminato”. Lo so che non gliene frega un cacchio a nessuno dell’ennesima canzone in un qualunque post di un qualunque blog di un elemento qualunque come il sottoscritto, e allora questo post lo scrivo e lo dedico a me stesso, esclusivamente a me stesso, e viva l’egoismo! Vaffanculo, si che lo scrivo per me stesso! (non sono volgare, “vaffanculo”, dopo il V-Day di Beppe Grillo, credo non sia più una parola volgare, spero siate anche voi del mio parere). Basta con le ciance, per adesso. Ecco i video (cliccando sulle immagini si aprirà una nuova finestra con il video di YouTube, oppure avviate direttamente i video contenuti nella barra laterale, in alto a sinistra):

Jimi Hendrix – All Along The Watchtower – Live from Isle of Wight, 1970

Jimi Hendrix - All Along The Watchtower (Live from Isle of Wight, 1970)

Dave Matthews Band – All Along The Watchtower – Live from Woodstock, 1999

Dave Matthews Band - All Along The Watchtower - Live from Woodstock, 1999

Queste due intepretazioni di “All Along The Watchtower” sono fenomenali. La prima, dal sapore autentico del rock dei mitici anni ’70, è la versione più importante e imponente: poco importa chi sia l’autore effettivo della canzone, per me “All Along The Watchtower” è di Jimi Hendrix! La seconda, dal tono nostalgico per ricordare il rock dei mitici anni ’70 (non per niente la performance si riferisce al trentesimo anniversario di Woodstock, per altro un flop pazzesco, non in termini di numeri ma di emozioni, se non questa). Per i lettori meno pigri, nella descrizione dei video, ho inserito i links ai festivals dell’Isola di Wight e di Woodstock, spero qualcuno colga l’occasione per leggersi un pò di storia!

Ovviamente è difficile spiegare cosa provo quando sento questa canzone: solo l’introduzione mi fa accaponare la pelle, proprio come quando ci si rende conto di aver fatto una grande scoperta. Apprezzo molto la meno conosciuta versione di Dave Matthews Band proprio perchè accompagna l’inizio della canzone con una sola chitarra: la sintesi di un uomo e una chitarra come funge da macchina del tempo. Ve lo immaginate stare di fronte a migliaia di persone, che hanno appena riconosciuto la canzone che stai per fare, e accennare questo potente antidoto contro la dura realtà quotidiana? Quel giorno di tanti anni fa in cui Jimi Hendrix si mise a suonare questa canzone era già nato un pezzo di me stesso; nel 1999, quando i Dave Matthews Band decisero di riproporla all’anniversario di Woodstock, quella parte di me stesso era con loro, su quel palco, davanti a tutte quelle anime. Fossi stato realmente lì, qualcuno si sarebbe accorto della piccola lacrima di commozione e di gioia che scende sul mio viso ogni volta che la mia anima assorbe le note di questa canzone: questo è ciò che intendo per “The power of music”, “Il potere della musica”.

Perchè adoriamo così tanto spiare? Si parla di voyeurismo, ma non sexy!

domenica, 11 novembre 2007

Premetto che questo sarà un post “atipico” per il mio blog, ma spero ne valga la pena. Prima di cliccare sul link fermatevi a leggere questa breve introduzione, potrebbe tornarvi utile. Vi si aprirà una nuova pagina, attendere il caricamento dell’applicazione e cliccate sul binocolo per iniziare. Per visualizzare ciò che succede in un appartamento basta cliccare sulle finestre, vi consiglio di effettuare lo zoom (anche se non si vede benissimo). Per spostare la visuale basta puntare il mouse nella direzione che vi interessa. Ok, ora andate, e spero che qualcuno di voi torni per discuterne.

HBO Voyeur

CLICCATE QUI

Ebbene, fra quelli che hanno visitato il link e hanno fatto la propria esperienza, ci sarà qualcuno che potrà criticare esordendo con un: “beh, e allora? Cosa c’è di così speciale in ciò che ho visto?”. Invito questo qualcuno ad andarsene immediatamente dal mio blog! Scherzo, ovviamente. Anch’io ero ero alquanto scettico, all’inizio, ma poi la curiosità mi ha fatto fare due giri di quest’applicazione. La prima volta ho seguito la storia che si stava evolvendo sulla parte destra del palazzo, in alto, nell’appartamento in cui era in atto una festa, successivamente interrotta dall’irruzione di uomo e di una donna partoriente (devo esser sincero: l’occhio è caduto lì perchè c’erano delle ragazze che si stavano spogliando, del resto “so omo”, spero mi si comprenda); poi ho cercato di seguire le altre storie, con personaggi che si spostavano nel palazzo, da un piano all’altro, alcune scene tragicomiche di vita familiare, e soprattutto il finale, che mi mi ha fatto desiderare di esser bagnato anch’io da quell’acqua “purificatrice”. Già, il finale per me è geniale: l’acqua che cade sui loro corpi segna una pausa nelle loro vite frenetiche, quell’acqua è lì come per dire “fermati, e rifletti sulla situazione in cui ti trovi, osserva, comprendi, e rigenerati…”.

Per me questo è come un corto, in realtà lo è, lo si potrebbe vedere come un insieme di corti, legati l’uno all’altro da mille significati: ogni storia ha la sua carica di emozioni, ogni storia esprime il proprio “messaggio”. Tutto l’insieme porta a porsi alcune domande, fra le quali, per prime, mi si sono presentate queste due: “Perchè adoriamo così tanto spiare?” e “Cos’è veramente il voyeurismo?”. Tralasciando lo “spionaggio a scopi di eccitazione”, tipico dei film trash di qualche anno fa, volevo riflettere su questo: perchè quando ci danno in mano un “binocolo” e siamo convinti di non esser visti, ci intrufoliamo nelle vite altrui senza il minimo pudore? Ricollegandomi strettamente a ciò che avete visto, anche voi eravate ossessionati dal fatto di dover seguire tutte le storie, tutti i personaggi, spostandovi da una parte all’altra del palazzo? Per quasi tutta la durata del filmato provavo una specie di “ansia”, il fatto di perdermi ciò che stava accadendo negli appartamenti che non seguivo mi rendeva nervoso.

Mi piacerebbe che qualcuno rispondesse a queste domande, non tanto per confrontarci insieme (anche se non farebbe male), ma per capire se sono “malato” a pensar queste cose. :) Ci sarebbero mille altri punti da sviluppare parlando di questa applicazione, ma per ora mi accontento di questo.

P.S. A rigor di cronaca: noto solamente adesso che, finito il video del palazzo, ci sono altri quattro video, con altre quattro storie, questa volta trattasi di singoli appartamenti; potete accedervi cliccando sulle finestre viola lampeggianti dopo la fine del primo video. Per chi volesse sono disponibili anche dei downloads (video, screensavers, audio, etc.), basta cliccare sull’apposito bottoncino posto in basso a destra della schermata.

La paura di morire da soli

martedì, 6 novembre 2007

La questione è semplice: le paure seguono uno schema gerarchico. Tutte le paure dipendono da una paura più grande, e ne esistono di molti tipi. La mia? E’ la paura di morire da solo. Sottolineo il fatto che la mia non è “paura di morire”, è “paura di morire da solo”. Questa sera me ne andrò a letto, sperando di trovare un pò di calore sotto le coperte, sentendomi, per l’ennesima volta, solo. Ciò non dipende dal fatto che, nel letto, ci sarà solamente una persona (il sottoscritto), ma da come mi sento dentro. Mi sento maledettamente solo. Soluzione? Nessuna. Inutile che io stia a pensare ad un rimedio dell’ultimo momento come invitare qualcuno, telefonare a qualcuno, scrivere a qualcuno; nemmeno lasciare queste parole nel blog servirà a qualcosa. Oggi ho ricominciato a fumare, nonostante stia poco bene, ma diciamoci la verità: a chi importa? Non importa a me stesso, foguriamoci se può interessare a qualcuno il fatto che io mi faccia del male o meno. Sono convinto del fatto che la mia esistenza non faccia la differenza. Un giorno me ne andrò, nel silenzio di una stanza qualunque come questa, di un palazzo qualunque come questo, di una città qualunque come questa, di un Paese qualunque come questo, e nessuno se ne accorgerà. Sarò come un vagabondo morto, il cui corpo, steso a terra sul marciapiede, viene scavalcato dai passanti frettolosi d’inseguire la loro vocazione: l’indifferenza.

Questa sera potrei urlare, disperandomi, piangendo, ma l’unica cosa che mi sento di fare è stendermi in silenzio e aspettare, aspettare che questo momento passi. Lascio vagare la mente, non avrei nemmeno voglia di scrivere, non avrei voglia di niente. La cosa che più mi fa incazzare è che io non sono così, non sono una persona portata alla tristezza, basterebbe così poco per far di me una persona felice, serena, affidabile, intraprendente, dolce, sensibile, la solita persona migliore che sento di poter essere ma che per qualche motivo non riesco a diventare; così colpevolizzo il mondo, il mondo intero, perchè non sa donarmi nemmeno quel poco che mi basta. Reputo questo mondo ingiusto, codardo, meschino (forse perchè, spesso, non ho la forza di agire e di reagire).