Archivio per febbraio 2007

Non connesso

giovedì, 22 febbraio 2007

Purtroppo non ho ancora una connessione ad internet e quindi non posso aggiornare il blog in questo periodo. Devo dire che un po’ mi manca, è come se il proprio locale preferito sia chiuso per ferie. Questo post, che probabilmente cancellerò non appena riuscirò ad essere online in modo continuo, serve solo a far sapere che ci sono, sono ancora qua, fra voi. Sono qui seduto sulla sedia davanti al pc (non il mio laptop) e sento gli occhi che si chiudono. Domani devo alzarmi presto e mi chiedo: perchè la giornata è fatta solamente di 24 ore? Talvolta, invece, mi chiedo perchè i giorni siano così lunghi. Fatto stà che non riesco mai a fare quello che vorrei fare, sono sempre preso da impegni che non sono i “miei”… magari in futuro svilupperò meglio il concetto.

Buona notte a me e a voi

La finestra aperta

mercoledì, 7 febbraio 2007

Piano piano ricostruisco ciò che avevo perso: in questo caso non sto parlando della mia vita ma del sito, con le funzionalità e la grafica di quello vecchio. Non so, mi trovo più a mio agio pubblicare qualcosa di veramente originale. In questi giorni non riesco a trovare l’ispirazione giusta per scrivere qualcosa o non riesco a trovarmi nella situazione ideale per farlo: per esempio stasera sento il freddo pungente che entra dalla finestra aperta (sto fumando, lascio uscire questo fumo maledetto… sembra quasi che io detesti solamente vederlo, amo però sentirlo vagare nel mio corpo). Comincio a scrivere sempre quando sono stanco, non so perchè: pare che il mio corpo senta la necessità, più che di dormire, di scrivere mentre si addormenta. Diciamo che è questo il tipo di insonnia da cui sono affetto.

FinestraLa finestra aperta mi permette di sentire l’inequivocabile rumore delle macchine in strada, delle gomme che ruotano sull’asfalto bagnato: ciò mi ricorda una sera mentre tornavo a casa, da solo, dopo una cena in casa di amici. Stavo camminando su un ponte pensando al fatto che io non ho gli amici che dovrei avere. Le persone che frequento non hanno i miei stessi interessi, e quando li hanno li vivono in modo diverso. Mi spiego con un esempio: cinema. Ho un amico a cui piace il cinema, ma lui si è specializzato nella visione di film “d’epoca”, mentre io sono più sul ramo “voglio fare un film, voglio dirigere la registrazione di un corto, voglio capire bene il montaggio, etc.”. Faccio un altro esempio: musica. Ho un altro amico a cui piace far musica, è cantante, ma sta su un genere completamente diverso dal mio. Ho alcune amiche con idee politiche completamente opposte alle mie, e potrei continuare a fare esempi all’infinito. Non c’è una persona, dico una, che la pensi a modo mio, alla quale piaccia fare le stesse cose, che interpreti ugualmente le stesse cose. Sono quindi convinto del fatto che tutti noi non ci possiamo scegliere le amicizie, o in generale le persone da frequentare: è per una serie di fattori e di esperienze che un giorno ci ritroviamo a tornarcene a casa camminando da soli su un ponte e pensare che la nostra “cerchia” non sia poi così inerente a ciò che veramente siamo.

Così, un bel giorno, mi sono chiesto come si fa a cambiare radicalmente le proprie amicizie; finora non sono riuscito a darmi una risposta. L’ipotetica soluzione, per altro molto semplicistica, sarebbe quella di sparire dalla circolazione per un pò affinchè i vecchi amici smettono di cercarmi e nel frattempo entrare a contatto con la “gente giusta”, o meglio “gente adatta”. Come si fa? Frequentando i posti giusti, continuando a perseguire i miei obiettivi, seguendo la strada che ho scelto per me stesso. Già, semplice se stessi cercando di perseguire i miei obiettivi, se avessi scelto la strada per me stesso: pare sia un progetto dalla realizzazione alquanto discutibile. Chissà se un giorno riuscirò a risolvere questo problema, e chissà in che modo.

Penso di esser diventato cieco

lunedì, 5 febbraio 2007
Di nuovo qua, ad ascoltare le lamentele della mia coinquilina, in cucina col suo ragazzo. Mi chiedo: per qual motivo devo per forza sentirmele anch’io? In più c’è il cane che, pur essendo di una simpatia fenomenale, si sta leccando il culo sulla mia poltrona preferita, dove più tardi mi gusterò un film del calibro de “Il pianista” (Roman Polanski). La cosa che più mi fa incazzare è che si sono installati qua, dall’altra parte del tavolo, magari sperando che io prendessi il mio laptop e me ne andassi a far le mie cose in camera (e di notte non riesce a dormire perchè le dà fastidio la ventola). Mi verrebbe quasi da soffocarla nel sonno, così si addormenta sicuramente. E poi questa tensione nell’aria è dettata dalla mancanza di sesso, ne sono certo. Si vede, è palese. Non scopano da una vita: chi ha detto che il sesso non è poi così importante? Che vada a raccontarlo a questa coppia di frustrati.

Abbandonando i piccioncini alle loro effusioni d’odio, ripenso alla mia situazione: a come vivo, a cosa e come mangio, a quanto fumo, a quanto tempo non dedico ad un’attività sportiva, a quante ore passo nel letto a dormire, a quanta polvere si forma sui libri dell’università. (Ora la coppietta si sta sfogliando il MIO Focus e mi chiedo: per che cavolo non se lo vanno a comprare?).

Ho così voglia di innamorarmi, ma penso di esser diventato cieco: mi è difficile scorgere una persona interessante, per ora.

Notti insonni

lunedì, 5 febbraio 2007
Non so esattamente quanto ricorderò di queste notti insonni, non credo che il buio che vedo là fuori in questo momento possa rimanere impresso nella mia mente per molto tempo. Vorrei tanto potermi addormentare in un sonno tranquillo, sereno, con la donna della mia vita al mio fianco. Osservo le mie mani, l’anello, l’orologio, parte delle mie braccia, e provo ad ascoltare il mio corpo, che chiede pace; l’animo è inquieto, ma forse colmo di speranza. In questo periodo sono preoccupato per me stesso, principalmente per me stesso: in giro non vedo altro che successi, dolori tenui, problemi superabili, per gli altri. Forse anche i miei sono dolori tenui e problemi superabili ma non faccio nulla per riscattare ciò che mi spetta di diritto: felicità. Non so cosa mi sia successo, non riesco più a riconoscermi, tempo fa non ero così. E per entrar meglio nel ruolo del pessimista incallito, non penso sia “solo un periodo”… ma lo spero, lo spero tanto!

Ricomincio da adesso

lunedì, 5 febbraio 2007
Inizio col fare subito una pausa cicca: esco un attimo sul pianerottolo di casa, ci vediamo fra un pò.

Avrei tantissime cose da dire, da fare, da provare, da progettare, da sentire… ma non adesso. Mi sembra di vivere in una zona arida, desolata, con la mente che vaga in giro in cerca di qualcosa di non ben definito, forse un punto di riferimento, un appoggio fisico e morale. Ascolto per l’ennesima volta il silenzio della notte, e penso a questo mondo che, nonostante il buio, il freddo, la neve, le nuvole, si sta muovendo. C’è sempre qualcuno o qualcosa che si muove anche quando pensiamo di esser riusciti a rimaner soli.

oceano

Sto vivendo una situazione veramente strana, intermedia: non faccio nulla per peggiorare le cose, ma nemmeno per cercare di migliorarle. Attendo con particolare pazienza che il destino, o chi per lui, tracci le linee guida della mia vita; è come stare in mezzo all’oceano e le onde sono le sole a decidere la direzione da prendere. Annuso con una certa soddisfazione le mie dita sentendo l’odore della sigaretta appena fumata, appena spenta, quell’odore dolciastro del tabacco, mentitore per eccellenza.

Una delle domande che spesso mi pongo è se “sono io che non vado o sono gli altri?”. Nel caso fossi io a “non andare”, “cos’è che non va in me?”. Sono domande a cui è difficile darsi una risposta da soli, è così difficile rispondere ad esse in modo corretto e costruttivo senza l’aiuto di un’altra persona che ti osserva, ti ascolta, ti tocca, ti parla. E allora parto alla ricerca della persona adatta a questo ruolo, e più passano i giorni più mi convinco che non possa esistere, non una che possa fare al caso mio. L’unica cosa che mi vien da pensare è che sono io a sbagliare: vivo in mondi diversi, uno per ogni persona che incontro: atteggiamenti, emozioni, sogni, speranze, paure, sorrisi, tutto vien dettato dall’interazione con un determinato tipo di gente ed ora non capisco più chi sono. Penso sia per questo che non riesco a trovare quella persona, cambio troppo spesso, e senza preavviso.

Chiudo qua per il momento.