In confidenza, vi svelo un segreto per conquistare la mia anima (All Along The Watchtower)
Sono nato e cresciuto dando parecchia importanza alla musica nonostante, agli occhi delle persone che mi conoscono, non sia così palese. Oggi vi voglio svelare un segreto, in confidenza, come si farebbe con degli amici “veri”: come conquistare la mia anima. Preciso innanzitutto che non si tratta di una richiesta diretta “ehi voi, cercate di conquistare la mia anima”, poichè a nessuno importa di questo, ne a voi ne a me: voglio solo farvi riflettere su una canzone, una canzone che al sottoscritto fa venire la pelle d’oca, proprio come adesso, mentre sto scrivendo questo post (ce l’ho in sottofondo…). Il titolo è “All Along The Watchtower”. In verità non saprei dirvi esattamente chi sia l’autore: pare Bob Dylan, anche se io l’ho sentita per la prima volta uscire dalla chitarra magica di Jimi Hendrix ed è proprio in quel momento che mi ha “fulminato”. Lo so che non gliene frega un cacchio a nessuno dell’ennesima canzone in un qualunque post di un qualunque blog di un elemento qualunque come il sottoscritto, e allora questo post lo scrivo e lo dedico a me stesso, esclusivamente a me stesso, e viva l’egoismo! Vaffanculo, si che lo scrivo per me stesso! (non sono volgare, “vaffanculo”, dopo il V-Day di Beppe Grillo, credo non sia più una parola volgare, spero siate anche voi del mio parere). Basta con le ciance, per adesso. Ecco i video (cliccando sulle immagini si aprirà una nuova finestra con il video di YouTube, oppure avviate direttamente i video contenuti nella barra laterale, in alto a sinistra):
Jimi Hendrix – All Along The Watchtower – Live from Isle of Wight, 1970
Dave Matthews Band – All Along The Watchtower – Live from Woodstock, 1999
Queste due intepretazioni di “All Along The Watchtower” sono fenomenali. La prima, dal sapore autentico del rock dei mitici anni ’70, è la versione più importante e imponente: poco importa chi sia l’autore effettivo della canzone, per me “All Along The Watchtower” è di Jimi Hendrix! La seconda, dal tono nostalgico per ricordare il rock dei mitici anni ’70 (non per niente la performance si riferisce al trentesimo anniversario di Woodstock, per altro un flop pazzesco, non in termini di numeri ma di emozioni, se non questa). Per i lettori meno pigri, nella descrizione dei video, ho inserito i links ai festivals dell’Isola di Wight e di Woodstock, spero qualcuno colga l’occasione per leggersi un pò di storia!
Ovviamente è difficile spiegare cosa provo quando sento questa canzone: solo l’introduzione mi fa accaponare la pelle, proprio come quando ci si rende conto di aver fatto una grande scoperta. Apprezzo molto la meno conosciuta versione di Dave Matthews Band proprio perchè accompagna l’inizio della canzone con una sola chitarra: la sintesi di un uomo e una chitarra come funge da macchina del tempo. Ve lo immaginate stare di fronte a migliaia di persone, che hanno appena riconosciuto la canzone che stai per fare, e accennare questo potente antidoto contro la dura realtà quotidiana? Quel giorno di tanti anni fa in cui Jimi Hendrix si mise a suonare questa canzone era già nato un pezzo di me stesso; nel 1999, quando i Dave Matthews Band decisero di riproporla all’anniversario di Woodstock, quella parte di me stesso era con loro, su quel palco, davanti a tutte quelle anime. Fossi stato realmente lì, qualcuno si sarebbe accorto della piccola lacrima di commozione e di gioia che scende sul mio viso ogni volta che la mia anima assorbe le note di questa canzone: questo è ciò che intendo per “The power of music”, “Il potere della musica”.